Tobia Bocchi, uno dei tre nipotini d’oro che festeggiammo col Panathlon , si è presentato con un volo d’oro per Tokio. Con lui altri cinque parmigiani
Tre potenziali campioni ma soprattutto tre ragazzi educati che dialogano e chiaccherano come in una grande famiglia, appunto quella del Panathlon che li comvocò al Circolo Inzani per una serata insolita e affollata: loro tre, Alice Galli, Alberto Cerri e Tobia Bocchi avevano come guardia del corpo i rispettivi nonni, tutti reduci da una prestigiosa carriera sportiva, ovvero Vittorio Adorni, Ercole Gualazzini e Silvio Bocchi (che purtroppo ci ha lasciati da troppo tempo) accettarono quasi paternamente le raffiche di domande ai raggi X di Gianfranco Bellè e dei soci del Club, comprese quelle dell’ospite l’ing. Walter Manfredi, presidente Isomec. A cominciare da Alice Galli, divenuta nazionale della ginnastica ritmica e che poi, dopo dodici anni militanza e gli ultimi nei ritiri lontano da casa ha optato per svolgere un insolito ruolo, quello dell’istitutrice di rugby per gli…” under 6”, più una mamma che un tecnico. Tutti comunque d’accordo che in famiglia non ci sono state pressioni per praticare lo sport del nonno (o papà) campione ma una libera scelta. Anche se ai tempi dei nonni era molto più difficile gareggiare e spesso la maglia sociale era quella scartata dai più anziani con qualche buco di troppo oppure la bicicletta era quella del lavoro con la semplice sostituzione del manubrio da corsa (ricordo di Adorni al debutto col G.S. Ferrovieri). Neppure per Alberto il cui papà Davide era un ottimo calciatore c’è stata pressione sulla sua scelta già affascinato com’era da filmati per cui voleva sfondare nello sport preferito. Anche se a Parma con la maglia crociata e 17 gol nelle nazionali giovanili, ha dovuto accontentarsi di appena due minuti giocati a tempo scaduto col Napoli dopo nove anni d’anticamera. L’inevitabile domanda su Donadoni è stata abilmente dribblata. Tobia aveva cominciato col rugby ma poi la scoperta di un allenatore come Renato Conte e soprattutto la bellezza dell’atletica l’hanno dirottato sul salto triplo.
Semmai cosa hanno trasmesso questi nonni-campioni ai nipotini ? L’impegno, la serietà, al limite della testardaggine, il senso del sacrificio. E soprattutto non ripetere gli stessi errori che sono costati cari soprattutto ai ciclisti. Quando la fame in corsa diventa l’ostacolo numero uno. “ Al Tour de France- raccontava Adorni che intanto è diventato un importante esponente del comitato organizzatore dei Grandi Eventi della Gazzetta dello sport e presto offrirà un’altra bella sorpresa- in una tappa di montagna ero talmente in crisi per la fame che percorsi un tunnel ma che all’arrivo non ricordavo d’averlo fatto”.
Intanto sono stati diramati i nomi degli atleti di Parma , che furono nostri ospiti al Panathlon e che gareggeranno nell’Olimpiade giapponese. Oltre a Bocchi, dunque, anche Edoardo Scotti, Sara Fantini, Elisa Maria di Lazzaro, Ayomide Folorunso e Yassine El Fathaoui che nella sua corsa verso Tokio è stato “sponsorizzato”, nel senso della fiducia,dal nostro socio Augusto Dondi, presidente dello Sporting e a sua volta ottimo maratoneta.
Verranno disputati nell’imminente estate i Giochi Olimpici a Tokio? E’ quanto si chiedono gli stessi giapponesi, a cominciare dagli organi di stampa. Il quotidiano Asahi Shimbun, ad esempio, ha svolto un’inchiesta fra i lettori secondo i quali , cioè l’83% si dicono favorevoli al rinvio o comunque per una data diversa in attesa che termini l’allarme per il corona virus. Come lascia intuire questo disegno, uscito su un quotidiano cubano e firmato dal disegnatore Falco secondo il quale la torcia olimpica sta…bruciando il simbolo dei Giochi.A quanto pare le autorità giapponesi avrebbero deciso di fare le gare senza pubblico. Vedremo……