Dopo Apollo sulla Luna, una donna, Artemide su Marte, il futuro della terra
Quando il Presidente Artemio Carra, in occasione dell’incontro del Consiglio nell’ospitale magione del prof. Beltrami a Bazzano,aveva ipotizzato come ospite dell’imminente Conviviale l’ing. Ghidini, esperto dell’ESA cioè il fidentino che aveva fatto una splendida carriera nell’interno dell’organizzazione europea che ha sede ad Amsterdam, il personaggio che costruirà una casa sulla luna, come tappa intermedia a Marte, alcuni erano rimasti sorpresi, cosa c’entrava tutto questo con lo sport ? Un progetto come quello di Ghidini rientra in realtà in tutti i programmi della vita quindi meritava di essere approfondito dai panathleti come avevano fatto i rotariani. E se non fossero suonate le 23, con le restrizioni dell’epidemia, saremmo rimasti ad ascoltarlo anche sino all’alba, oltretutto con una serie di diapositive che ci hanno illustrato gli aspetti della scienza spaziale e gli effetti sulla tecnologia.
Perchè Ghidini è uno degli scienziati che porteranno un aereo su Marte dopo un viaggio di due anni, anzi una donna che verrà identificata come Artemide, la sorella di Apollo, che nella mitologia è l’equivalente della Diana romana cioè la divinità lunare per eccellenza, alias la dea delle donne. Fra gli ospiti della serata anche la neo laureata Benedetta Cattani, nipote di un nostro socio, la quale conosceva già Ghidini e che si ripromette di continuare la specializzazione con la tecnologia spaziale.
Figlio di un medico fidentino, Carlo, scomparso a 90 anni, Tommaso ha preso la maturità al D’Annunzio di Fidenza,quindi nel 2000 la laurea all’Università di Parma in ingegneria meccanica. Ha però svolta la tesi sperimentale in Germania a Colonia. Dal 2005 al 2007 lo troviamo in Germania a lavorare sui programmi civili e militari all’Airbus dove, confessa, ha attraversato la parte più bella della carriera trovando che l’insegnamento metteva l’uomo al centro dello studio facendogli capire quello che voleva fare. La seconda tappa sempre in Germania col dottorato di ricerca seguito da un grande insegnante, il prof. Kaysser che allorquando scoprì che Tommaso doveva rientrare in Italia per il servizio militare, allora obbligatorio, gli disse. “Ci rivediamo fra due anni”. E in effetti alla scadenza della “naja” ricevette la telefonata della segretaria di Kaysser che gli disse “L’aspettiamo fra due settimane”. Quando tornò in Germania ebbe il contratto per lavorare al vettore del Raggio Vega fino al 2007 quando si trasferì ad Amsterdam come inegnere delle strutture dell’ESA, cominciando a lavorare per l’obiettivo che l’ente spaziale si è proposto assieme alla Nasa, il viaggio verso Marte, il pianeta che più assomiglia alla terra, a differenza della luna che è un pianeta morto. “Marte- dice Ghidini- in passato ha avuto la vita, i leggendari marziani ma ha soprattutto le caratteristiche che permettono di coltivare la terra cioè carbone, azoto, e soprattutto acqua. Proprio l’acqua è stata trovata grazie ai rilievi di un Boeing 747 che volava ad alta quota e puntando un telescopio a raggi infrarossi, ha scoperto un oceano , cioè 40mila chilometri quadrati di acqua. Nel 2007 lo troviamo all’ESA ( Agenzia spaziale europea come ingegnere della qualità e sicurezza del razzo Vega, nel 2012 eccolo responsabile della Sezione di tecnologia dei materiali dell’ESA quindi responsabile della qualità dei materiali metallici e le relative tecnologie di produzione impiegate nei voli spaziali. “ Nel 2012 ricevemmo la visita del Presidente della Repubblica Napolitano e della Regina Beatrice d’Olanda” Poi altri riconoscimenti quale consulente del Ministero italiano per l’Educazione, l’Università e la Ricerca quindi Membro del consiglio scientifico del TWI ad Oxford, leader mondiale nello sviluppo di materiali e processi avanzati. “ Grazie alle tecnologie che abbiamo studiato, potremo avvicinarci al sole con lo stesso materiale che usavano nella preistoria per dipingere le caverne e cioè ossa di animali bruciati, serviranno per coprire lo schermo termico di titanio per la missione prevista nel 2020 quando sarà pronta la stampante 3D che potrà creare materiali per la base lunare sul posto. Il materiale che serve è tutto lì, alluminio, ferro e poi materiali preziosi. La famosa “Casa” di cui parlava Carra. “Saremo in grado di stampare sangue, pelle, ossa per curare gli astronauti sul posto. In futuro anche organi umani. L’Università del South Carolina ha già stampato un rene umano, l’ideale sarebbe farlo anche nello spazio. Dopo la base lunare punteremo su Marte e per raggiungerlo nel 2030 sarà necessario un viaggio di due anni, per sei astronauti, uomini e donne, un impresa che passerà alla storia per i pionieri che lo faranno. Vogliamo mandare gente che non tornerà, dovrà sbrigarsela con la tecnologia a bordo. L’atmosfera terrestre si sta deteriorando, la terra non sarà presto in grado di reggere alle necessità di miliardi di persone. Ecco perchè puntiamo su Marte per capire cosa è successo perchè era come la terra, quindi successivamente sull’altro pianeta, Giove col suo satellite. Lo spazio è una grande risorsa per l’uomo, dal viaggio sulla luna la Nasa ha ricavato 137mila brevetti che sono diventati necessari nel mondo a cominciare dalla TAC. Con la tecnologia che stiamo realizzando sarà possibile trovare l’acqua in Africa, dare la possibilità alle popolazioni di bere quell’acqua che ora non è bevibile. Quanto verrà a costare tutto questo, 10 euro a testa, il biglietto di un cinema. Certo – rispondendo ad un panathleta – sarebbe più facile investire sulla terra quanto stiamo spendendo ma come scegliere i paesi che ne hanno diritto ? Noi andiamo su altri Pianeti per migliorare e proteggere il nostro. La missione del primo uomo sulla Luna, forse la più iconica tra tutte, ci ha dato 137mila brevetti. La Tac, che oggi viene usata in tutti gli ospedali, è stata brevettata per trovare difetti nelle strutture delle navi di Apollo. I filtri usati per purificare l’acqua da bere degli astronauti, oggi sono alla base dei sistemi per rendere potabile l’acqua, anche in zone dove essa è carente o contaminata da virus e batteri. I prodotti tecnici, abbigliamento e coperte termiche e cibo liofilizzato sono stati brevettati o ottimizzati per quella missione. La nostra priorità è e rimane la Terra. Andiamo nello spazio, realizziamo missioni di grande complessità con straordinari ritorni scientifici e tecnologici in campi fondamentali per la salute e il benessere dell’uomo sulla Terra. E ancora: il radar che usiamo oggi per trovare addirittura l’umidità sulla Terra e guidare l’agricoltura di precisione o per stabilire lo stato di sicurezza delle scuole dei nostri figli, dei ponti delle dighe, può essere considerato l’evoluzione della specie del radar usato per trovare l’acqua su Marte».«Poi ci sono i farmaci. L’uomo non è fatto per vivere nello spazio, gli astronauti sono esposti ad un rischio più alto di osteoporosi a causa della microgravità cui sono esposti permanentemente. Sviluppiamo quindi molecole che potremo usare nella cura di questa malattia sulla Terra, specialmente oggi che l’età media della popolazione si sta progressivamente allungando e quindi la popolazione anziana, più esposta a questo rischio, è in crescita. C’è di più. I defibrillatori portatili che ora vediamo in ogni centro sportivo o luogo pubblico, sono stati perfezionati nello spazio: fare un massaggio cardiaco sulla stazione spaziale è una manovra estremamente complessa. C’è di più. Lo spazio è una missione talmente alta che ha dimostrato di avere una grande valenza pacificatrice. La Stazione Spaziale Internazionale è stata realizzata da cinque paesi (Europa, Usa, Russia, Giappone e Canada) anche quando alcuni di essi non andavano d’accordo sulla Terra. Per realizzare una meraviglia ingegneristica e scientifica di quella portata e per raggiungere un obiettivo così importante per l’umanità intera, hanno fatto la pace». Mantenete i vostri sogni alti. Sognate in grande e spingetevi a sognare molto più di quello che potete realizzare»